Scoperte in quarantena





Durante questo periodo di quarantena ho avuto modo di fare, vedere e sopratutto leggere molte cose, credo sia dipeso anche da questo il risveglio in me della scrittura, non scrivo certo come facevano Giorgio Faletti o Enzo Biagi, o come fa oggi Donato Carrisi, a me mi basta soltanto dare alle parole un senso compiuto, con un diploma di scuola superiore sarebbe già un discreto risultato.

Apro una breve parentesi per specificare che ho scritto "a me mi" di proposito, sono cresciuto con x rosse grandi mezza pagina di quaderno che segnavano "a me mi" come errore grave, ma a me mi piace questa ridondanza, leggerla e scriverla. Chiusa parentesi.

Provo dunque a riassumere con mie parole quello che ho "scoperto".

In questi giorni ho scoperto che:
- le goccioline emesse dalla nostra bocca o dal naso si chiamano droplet
- il mondo è pieno di esperti improvvisati che hanno la verità in tasca
- Roberto Burioni è un noto virologo e anche una persona molto educata
- le mascherine chirurgiche non ci proteggono, ma proteggono gli altri dai nostri droplet
- fare il sushi richiede molto tempo e tanta ma tanta pazienza
- Mary Mallon era una grande cuoca irlandese che infettava involontariamente la gente di tifo
- un mondo senza vaccini sarebbe un mondo invivibile per noi
- la fotografa Janet Parker fu l'ultima vittima del vaiolo nel 1978
- la gente quando è chiusa in casa per molto tempo tende ad essere più cattiva
- "quarantena" è un vocabolo internazionale di origini venete
- Codogno è in provincia di Lodi
- gli italiani hanno imparato a fare la fila ordinata
- dobbiamo considerarci tutti come fossimo contagiati, almeno fino alla cura o al vaccino
- i runners sono ormai gli untori del nuovo millennio 
- Bersani nel 2009 tenne per mano Berlusconi per più di mezz'ora
- l'immunità di gregge è una cagata pazzesca (cit.)
- il celebre "Passatore" simbolo immagine della famosa 100km era uno stupratore
- lo stato di pandemia viene dichiarato dall'OMS
- il CoViD-19 attacca non solo i polmoni ma anche cuore reni e cervello
- non siamo solo noi italiani a sbagliare sempre tutto e ad arrivare in ritardo nelle emergenze, anzi.

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