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Piccoli spiragli

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Provare ad immaginare una prima pagina del genere era difficile anche per i migliori registi di film catastrofici, almeno fino a qualche mese fa. Sono passati già due mesi dall'inizio di questa storia, il mio ultimo viaggio a Barcellona, il ritorno e la  successiva quarantena, dapprima in alcuni comuni del nord, poi le regioni e a finire l'Italia intera. Prime pagine 1 Marzo 2020 I titoli principali di allora erano già sul tema, ma molto più concentrati su quelle che potevano essere le conseguenze possibili che sul problema stesso da affrontare nell'immediato e come al solito la serie A era nei trafiletti di tutte le prime pagine. Ma ci manca veramente il calcio? Tralasciando il sottoscritto, molte delle persone che sento appassionate di pallone, non ne sentono la minima mancanza e forse di questo se ne stanno rendendo conto anche alla FIGC. Siamo d'accordo che il lato economico è il capitano reggente in carica, ma come per il calcio anche per tutt

Immuni, un App pericolosa

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Leggo sui social molta diffidenza verso "Immuni", una nuova app che il governo ha ideato per tutelare noi italiani. Sopra alcuni commenti presi a caso su twitter, c'è chi non vuole essere tracciato, chi ha paura di essere lobotomizzato, chi spiato, chi scovato... L'unico problema secondo me che invece ci porterà questa applicazione (che tra l'altro ancora deve essere distribuita sui vari store) è semplicemente che non funzionerà, questo perché la maggior parte delle persone non la scaricherà, per le "PAURE" di cui sopra. Il bello è che questi commenti vengono fatti su social network che sono l'antitesi alla privacy per eccellenza, difatti in alcuni tratti delle condizioni per l'utilizzo di Twitter, ad esempio, possiamo leggere: Quando usi Twitter, anche se stai solo guardando dei Tweet , noi riceviamo alcune informazioni personali da parte tua come il tipo di dispositivo che stai usando e il tuo indirizzo IP. Puoi scegliere

Chi ha paura del Corona Virus?

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Nessuno, o più precisamente non ne abbiamo abbastanza. Ma perchè? Una ragione potrebbe essere semplicemente perché é un virus "invisibile", che non lascia segni evidenti del contagio, quella pallina in alto poi, che ci fanno vedere ogni giorno, così carina, tutta colorata, non aiuta. Inizialmente si pensava fosse un agente infettivo del solo apparto respiratorio si è scoperto col tempo che riesce invece a intaccare anche cuore reni e cervello, non scendo di più nel dettaglio perché non sono ne virologo ne medico, ma sono un buon lettore e osservatore, o almeno credo di esserlo. Rimane dunque all'interno del nostro corpo senza manifestare nessun tipo di eritema o postule o chiazze o segni evidenti, come sono stati invece il vaiolo, il tetano, l'ebola o la stessa peste. Persona affetta da vaiolo Nel vedere la foto sopra sicuramente abbiamo avuti tutti lo stesso tipo di reazione, paura, quello è il risultato di un povero essere umano che aveva contratt

Scoperte in quarantena

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Durante questo periodo di quarantena ho avuto modo di fare, vedere e sopratutto leggere molte cose, credo sia dipeso anche da questo il risveglio in me della scrittura, non scrivo certo come facevano Giorgio Faletti o Enzo Biagi, o come fa oggi Donato Carrisi, a me mi basta soltanto dare alle parole un senso compiuto, con un diploma di scuola superiore sarebbe già un discreto risultato. Apro una breve parentesi per specificare che ho scritto "a me mi" di proposito, sono cresciuto con x rosse grandi mezza pagina di quaderno che segnavano "a me mi" come errore grave, ma a me mi piace questa ridondanza, leggerla e scriverla. Chiusa parentesi. Provo dunque a riassumere con mie parole quello che ho "scoperto". In questi giorni ho scoperto che: - le goccioline emesse dalla nostra bocca o dal naso si chiamano droplet - il mondo è pieno di esperti improvvisati che hanno la verità in tasca - Roberto Burioni è un noto virologo e anche una pers

Scale mobili

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Momenti questi che non tutti stiamo passando allo stesso modo, alla stessa maniera, a partire dalla quarantena, chi ha il giardino, chi il balcone, chi il terrazzo e chi nessuno di questi, la prospettiva dunque cambia da persona a persona, per non parlare del lavoro. Ho vissuto circa sei anni fa un periodo molto infausto a causa del lavoro che solamente lo scorso anno sono riuscito a cancellare. Si, perché le brutte esperienze vanno cancellate, ma mai dimenticate. Cancellate perché bisogna fare spazio alle nuove esperienze senza troppo guardare indietro, il mondo va vanti anche senza di loro, mai dimenticate perché in qualche modo dobbiamo evitare di commettere gli stessi errori. La cosa più importante in questi momenti è reagire agli eventi e non aspettare che questi prendano il sopravvento. Ho ritrovato nelle mie tante bozze di qualche anno fa dei pensieri, scritti proprio in quei giorni infausti, li condivido con la speranza che possano essere di conforto e stimolo per qua

Un fulmine a ciel coperto

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Chi lo avrebbe mai detto che un giorno avremmo visto un Italia senza il calcio? A fatica, si sono fermati dunque tutti gli sport, dal calcio alla formula1 e prima di essi tutti gli altri, il tennis, il ciclismo, il nuoto, l'atletica, rinviate al prossimo anno le olimpiadi di Tokio e gli Europei di calcio. Per la mia prossima porzione di vita, avevo programmato il 2020 come l'anno del rientro definitivo alle gare, iniziando con il Challenge di Riccione e la Granfondo 9 Colli a Maggio e avrei ultimato la prima metà dell'anno con l'Ironman a Klagenfurt. Le prime due gare sono state entrambi rinviate al prossimo anno, per l'ironman invece ancora non c'è nessuna comunicazione, anche se sono già state rinviate tutte le gare Europee fino a giugno. Sono in attesa dunque della prossima imminente comunicazione di annullamento anche per Klag per poter rinunciare definitivamente a tutti i miei progetti per l'anno in corso, anche se al 99% la mia rinuncia è già s

Stereotipi di un certo livello

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Intento a trovare un'idea sul cosa cucinare domani, mi sono reso conto di avere un tarlo, che messosi nella mia testa lo scorso giorno, continuava ad assillarmi, a chiamarmi, a sussurrarmi nelle orecchie sempre la stessa e identica parola, Passatore. Ora, si potrebbe dedurre che sto pensando di partecipare, un giorno o l'altro, alla fatidica gara podistica di 100km che porta quel nome, ma in verità è l'esatto contrario. Perché? E' la stessa e identica risposta che davo al tarlo, perché? E poi, cosa c'entra la cucina con tutto questo? Ricomincio daccapo. Intento a trovare un idea sul cosa cucinare domani, come mio solito, mi metto a sfogliare i libri che ho in casa, uno tra questi quello di Artusi giusto appunto citato ieri e nel cercare l'indice m'imbatto nel "Note sull'autore" e leggo: Pellegrino Artusi, gastronomo e scrittore [...] si trasferì a Firenze dopo che la casa a Forlimpopoli fu attaccata e saccheggiata dal bandito